GLAUCOMA, COS' E' E COME TRATTARLO


Con il termine glaucoma si intende un insieme di malattie oculari caratterizzate dalla presenza di un danno cronico e progressivo delle fibre del nervo ottico. Questi danni possono essere o meno associati ad elevati valori di pressione oculare. La malattia determina una riduzione progressiva del campo visivo finchè, negli stadi più avanzati si ha una visione cosiddetta “tubulare” caratterizzata dalla perdita completa della visione periferica.

QUALI TIPI DI GLAUCOMA ESISTONO?

La forma più frequente di glaucoma, ad angolo aperto, è per lo più asintomatica, ad andamento lento ma progressivo e viene spesso riscontrata in occasione di una normale visita oculistica grazie alla misurazione della pressione oculare (tono) e all’esame del fondo dell’occhio. La pressione oculare dovrebbe essere normalmente compresa tra 10 e 21mmHg. Tuttavia il rischio di sviluppare il danno o di subire una progressione dello stesso, sono dipendenti dalle caratteristiche individuali dei pazienti e soprattutto dalla presenza di fattori di rischio. Meno frequente, ma associato ad una sintomatologia caratteristica, è il glaucoma da chiusura ad angolo che si manifesta con aumento improvviso della pressione oculare fino a valori anche superiori a 50 mmHg, accompagnato da un dolore acuto, nausea e visione annebbiata.

QUALI SONO I FATTORI A RISCHIO?

I meccanismi attraverso i quali si sviluppa un glaucoma sono ancora sconosciuti, ma sono stati individuati numerosi fattori di rischio, tra cui segnalano:

-          Pressione oculare elevata

-          Età (la frequenza della malattia aumenta dopo i 40 anni, quindi è consigliabile effettuare una visita oculistica dopo tale età

-          Alcune etnie sono più a rischio (es. Afroamericani)

-          Familiarità (ossia ereditarietà: chi ha un parente di primo grado affetto dalla malattia, corre un rischio da 4 a 10 volte maggiore di ammalarsi)

-          Fattori vascolari

-          Miopia

QUALI SONO LE CAUSE CHE DETERMINANO UN GLAUCOMA?

Nelle forme primarie di glaucoma ad angolo aperto, l’aumento del tono oculare è provocato da uno squilibrio tra l’eccessiva produzione di umor acqueo e la sua ridotta fuoriuscita. Questo aumento della pressione danneggia progressivamente e irreversibilmente le fibre del nervo ottico e porta ad alterazioni del campo visivo. Nei casi in cui il glaucoma è provocato invece da specifiche affezioni oculari in evoluzione, traumi o prolungata terapia con farmaci cortisonici, si parla di glaucoma secondario.

QUALI ESAMI VANNO FATTTI PER DIAGNOSTICARE UN GLAUCOMA?

La pressione oculare elevata non giustifica sempre la diagnosi di glaucoma. Esistono infatti molti casi di ipertensione oculare innocua. D’altra parte esistono forme di glaucoma in cui la pressione dell’occhio è normale. Oltre alla pressione intraoculare è bene valutare anche la tachimetria corneale.

-          pachimetria oculare: esame che valuta lo spessore corneale (al centro è di poco superiore a mezzo millimetro). I pazienti con cornea sottile hanno un maggior rischio di sviluppo e progressione del glaucoma, mentre quelli con una cornea più spessa sarebbero più protetti.

Gli esami più importanti sono comunque quelli che vanno a valutare lo stato del nervo ottico, attraverso:

-          Esame del fondo oculare: esame diagnostico utilizzato per visualizzare le strutture interne del bulbo oculare. Viene effettuato seduti o distesi in ambiente scarsamente illuminato con o senza dilatazione farmacologica della pupilla.

-          Esame del campo visivo: esame diagnostico che valuta l’area visiva percepita dall’occhio quando viene fissato un punto. L’esame è di facile esecuzione. Il paziente deve premere un pulsante alla comparsa di stimoli luminosi proiettati singolarmente nelle varie aree del campo visivo.

-          Esami di secondo livello : OCT ed HRT sono esami di valutazione della papilla ottica (testa del nervo ottico) e delle fibre nervose, che aiutano a diagnosticare la malattia nelle fasi iniziali, quando è sicuramente più controllabile e gestibile.

Tutti gli esami citati sopra non sono invasivi e non provocano alcun dolore.

QUALE TERAPIA VA USATA PER TRATTARE UN GLAUCOMA?

La terapia varia a seconda del tipo di glaucoma. Nelle forme di glaucoma ad angolo aperto si agisce sul controllo della pressione oculare e ci si avvale di medicinali e di trattamenti chirurgici o parachirurgici (laser). Esistono in commercio numerosi farmaci in collirio che hanno la funzione di ridurre la produzione di umor acqueo e aumentare l’eliminazione. E’ molto importante che il paziente instilli correttamente le gocce secondo lo schema suggerito dall’oculista, solitamente ogni 12 o 24 ore. Chi ha difficoltà nel somministrarsi da solo le gocce dovrebbe farsi aiutare da qualche parente o vicino.

Ecco il metodo corretto per instillare le gocce:

LA TERAPIA MEDICA

Per quanto riguarda la possibile comparsa di effetti collaterali, il paziente non deve sospendere la terapia prima di aver parlato con il suo oculista. E’ compito del paziente segnalare ogni sensazione o variazione dello stato oculare a seguito dell’uso dei colliri. La terapia medica deve essere modulata accuratamente caso per caso.

La terapia con colliri è uno dei capisaldi più importanti nella gestione di un paziente glaucomatoso in quanto è accessibile a tutti e comporta la pressoché assenza di rischi o complicazioni se bel scelta e condotta. Dopo alcuni anni di gocce si è osservato che alcuni pazienti sviluppano una sindrome da occhio secco legata ad una tossicità da colliri. Ecco allora che andrebbero sempre considerati i farmaci privi di conservanti, farmaci da somministrare il minor numero possibili di volte , farmaci più efficaci e tollerati. Utilissimo fin da subito affiancare alla terapia farmacologica anche una protezione della superficie oculare mediante l’instillazione di lacrime artificiali adeguate a distanza di 5-10 min e dopo l’instillazione del collirio anti-glaucoma.

Il laser è un’opzione che viene sempre più proposta come primo trattamento, laddove attuabile e sufficiente, ancor più in pazienti con scarsa compliance alla terapia medica(anziani, pazienti non in grado di instillarsi le gocce, pazienti con problematiche psichiche), o anche in donne in gravidanza . Infatti esso è una procedura sicura, ripetibile, che agisce favorendo l’eliminazione dell’umor acqueo. Inoltre in questi ultimi anni stiamo assistendo ad un continuo miglioramento ed innovazione in ambito chirurgico (ad es. chirurgia mini-invasiva).

La chirurgia, creando generalmente una via di deflusso accessoria per l’umor acqueo, è un trattamento efficace per il glaucoma ad angolo aperto. Nel caso invece del glaucoma da chiusura ad angolo ed in particolare dell’attacco acuto di glaucoma, questo rappresenta una vera e propria emergenza oculistica che richiede in primo luogo l’abbassamento del tono mediante l’uso di diuretici osmotici per bocca o via endovenosa e colliri ipotensivi, per poi procedere successivamente ad una iridotomia laser e in alcuni casi alla rimozione chirurgica del cristallino.

Anche il glaucoma da chiusura ad angolo è una forma che può essere prevenuta mediante visita specialistica e trattata mediante laser , terapia medica o chirurgia, tali trattamenti sono per lo più diversi da quelli previsti per il glaucoma ad angolo aperto. Le aree del campo visivo perse a causa dei danni provocati al nervo ottico da qualunque forma di glaucoma, non possono essere recuperate .

La terapia ha funzione esclusivamente conservativa o preventiva nei confronti di un ulteriore danno alla visione evitando così la cecità. Pertanto nel glaucoma la prevenzione rappresenta sicuramente il trattamento migliore , più efficace e al minor costo, per prevenire danni gravi e irreversibili della funzione visiva e preservare la qualità di vita dei pazienti.

(fonte Novartis)

“L’ occhio non vede se stesso se non di riflesso, attraverso altri oggetti.” W.Shakespeare

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Team FarmaPerri